Grazie mile per averla letta!!!
me molto felice!!!!
grazie mille Maggie!!! =)
Posto il sesto capitolo... spero vi piaccia!!!
6 CAPITOLO
TRASLOCO
Ormai era quasi sera, Alice mi accompagnò a casa mia con la sua macchina, durante la strada non le avevo mai dato indicazioni..
-Come facevi a sapere dove abito??.- Le chiesi quando parcheggiò davanti a casa mia…
-Semplice, ti avevo vista arrivare..- Rispose con molta semplicità, come se fosse la cosa più ovvia del mondo..
-Come mi avevi vista arrivare???-
-Giusto! Tu non lo sai… ho delle visioni delle possibilità future, avevo già avuto una visione di te il mese scorso, per me eri solo un’ immagine sfocata, ma avevo visto una vampira. Ancora non sapevo quali fossero le tue intenzioni così quando ho sentito di un nuovo arrivo in città ho indagato...- Ero sconvolta.. poi lei continuò:
-Sono molto più discreta di Edward nell’ indagare…- e si abbandonò a una leggera risata… sembrava uno scampanellio.
Io rimanevo sconvolta…
-Ah..- Fu tutto quello che riuscii a dire..
Le aprii la porta di casa e la feci entrare..
-Bene.. accomodati pure io vado a prepararle mie cose, comunque sono poche, non ci metterò molto..-
-Posso venire con te???- Disse con voce curiosa..
“Come i bambini…” pensai..
-Certo.. vieni pure..-
Mentre svuotavo l’ armadio e mettevo i vestiti nel piccolo trolley mi resi conto di avere veramente poche cose..
-Da quando sono qui devo ancora andare a comprare i vestiti nuovi…- pensai ad alta voce…
-Davvero devi comprare dei vestiti???!!! Perfetto ti accompagnerò io!!! Verrà anche Rosalie..!!!- era entusiasta..
“Grosso errore pensare ad alta voce… enormeee…”
-Va bene, ci andremo insieme..- risposi con molto meno entusiasmo del suo…
Finii di mettere le mie cose nella valigetta… Andai a recuperare le mie cose nel bagno, e quel poco che rimaneva dei miei ricordi sbiaditi qua e la per la casa…
Quando recuperai un piccolo ritratto appeso sulla parete del salotto ebbi un sussulto. Era appeso li eppure non lo guardavo mai.
Raffigurava due ragazze, i lineamenti del viso erano uguali, la corporatura e l’ altezza erano le stesse. Avevano lunghi capelli castani raccolti in un leggero chignon, gli abiti erano di un’ epoca passata da, ormai, molto tempo. I volti erano sorridenti, gli occhi rivelano gioia e voglia di vivere. Una ragazza era seduta per terra, mentre l’ altra la abbracciava alle spalle. Erano felici.
Il ritratto non era proprio un ritratto, ma piuttosto il tentativo di un bambino di dipingere le persone che amava. Comunque in quell’ assurdo quadretto io rivedevo i miei errori, rivivendo ciò che era stato. Vedevo mia sorella sorridere, un sorriso rinchiuso per sempre in quel ritratto e nei miei ricordi, lontani da ciò che ero ora, mai rievocati per paura del dolore. Eppure portavo ancora con me quel disegno, perché in fin dei conti ricordare, mi aiutava ad avere presente ciò che ero e perché lo ero.
Mi ricomposi e tornai da Alice che era rimasta in camera mia.
-Perfetto! Io ho finito...-
-Ok! Torniamo a casa! A proposito, cosa vuoi farne di questa casa???- chiese lei..
-Pensavo di tenerla, se per caso fossi troppo di impiccio per voi avrei comunque un tetto sopra la testa..-
Lei assunse un’ espressione pensierosa per un po’..
-No fidati, non sarai di impiccio, assolutamente.. anzi..-
- Per caso hai visto qualcos’ altro che mi riguarda??- Ormai avevo capito il trucchetto…
-Fidati di me…- cantilenò lei..
-Va bene.. ci farò un pensierino…-
Tornammo velocemente a “casa”, non ci avevo fatto caso nella mia visita precedente di quanto fosse bella, si sviluppava su tre piani, al primo c’ era un’ enorme vetrata che si affacciava sul bosco circostante, Alice mi mostrò la mia stanza e mi spiegò che era vicino a quella di Edward, disse anche che purtroppo in quell’ ala dalla casa c’ era solo un bagno e che avrei dovuto condividerlo con lui..
-Nessun problema.. se a lui non da fastidio...- dissi ad Alice..
-Nessun fastidio…- La sua testa spuntò fuori dalla porta della sua stanza…
-Fantastico! Oltre a leggere nel pensiero, origli pure???!!!-
Sfoderando il suo solito sorriso sghembo tornò nella sua stanza…
Alice mi diede una mano a sistemare le mie poche cose poi mi fece fare il giro del resto della casa, e come una brava guida mi riportò davanti alla porta della mia camera..
-Grazie mille Alice!- le dissi rivolgendole un sorriso..
-Figurati, per una sorella questo e altro!- Rispose e salutando se ne andò..
Quella risposta mi aveva disarmata, riportando a galla vecchie ferite…
"Il dolore infierisce proprio là dove si accorge che non è sopportato con fermezza [...].
Poiché il ringhioso dolore ha meno forza di mordere l'uomo che lo irride e lo tratta con disprezzo."
William Shakespeare
Interrompendo tutti i miei pensieri, entrai in camera e accesi lo stereo per ascoltare un po’ di musica e mi distesi sul letto con gli occhi chiusi, non potevo dormire, ma almeno mi era concesso pensare. Ripensai al giorno appena trascorso, in 24 ore dal mio arrivo a Forks avevo incontrato dei vampiri e ora ero a casa loro “adottata” come un cucciolo.
Bussarono alla porta.
-Chiunque sia entri pure..- dissi con tono assente, ero ancora immersa nelle mie riflessioni..
-Lo sai che non possiamo dormire vero???- Mi chiese ironica una voce d’ angelo, Edward.
-Mi piacerebbe molto riuscirci..- dissi e sfoderai un sorriso. Poi continuai:
-Dimmi tutto… cosa ti porta nella stanza di una signorina per bene nel cuore della notte???- chiesi continuando a sorridere…lui rispose con il suo fantastico sorriso sghembo..
-Volevo vedere come ti trovavi..- e si sedette sul letto con un’ eleganza impressionante…
-Bene! Ho trovato una famiglia, meglio di così…- in realtà avrei voluto scappare a gambe levate, non capivo cosa mi trattenesse ancora in quel luogo…
Parlammo per tutta la notte del più e del meno dalle cose più stupide alle più serie, fortunatamente non mi chiese mai niente a cui non avrei voluto rispondere, una domanda però mi mise in crisi:
-Quando sei nata??-
-Sono nata il 21 Dicembre 1795…- Gli dissi la mia vera data di nascita… Non saprei spiegare nemmeno io il perché, mi uscì spontaneo. Forse ero stufa di dover continuamente inventare bugie.
-Quando sei stata trasformata?-
-Nel 1813, avevo 17 anni…tu?- per “nata” intendeva trasformata, ma io questa non la consideravo vita.. più una sorta di inferno personale… comunque anche questa data era vera…
-Nel 1918…- disse con voce mogia..
-Ha!- dissi ridendo..-Sono più vecchia di te!!!- e scoppiai in una risata allegra…
-Ehi! Non si prende in giro! E poi..- e iniziò a sorridere…-tecnicamente abbiamo la stessa età! Anch’ io sono stato trasformato da Carlisle quando avevo 17 anni…-
Il resto della notte passò tra risate e prese in giro, con lui stavo stranamente bene. Quando il sole cominciò a fare capolino la magia di quella notte fu spazzata via e si concluse con un:
-Dobbiamo prepararci per scuola…- detto da Edward con tono laconico…
Edward andò nella sua stana a prepararsi, io rimasi ancora per un po’ appollaiata sul letto, quella notte avevo parlato liberamente, senza mai inventare bugie, sincera al 100 %. Ogni risata, ogni sorriso era stato spontaneo, ogni atteggiamento istintivo. Erano anni che non parlavo per così tanto tempo e così bene con una persona. Forse mi ero davvero stancata di vivere di bugie.
Pigramente mi alzai e andai a fare una doccia, sistemai i capelli velocemente. Mi misi una maglietta molto semplice, un paio di jeans e le mie adorate converse. Mentre stavo uscendo dalla mia stanza incrociai Alice…
-Cosa vedono i miei poveri occhi! Torna subito in camera signorinella che ti devo dare una sistemata…- disse spingendomi in camera e mettendosi a frugare tra i miei vestiti…
-Alice.. che c’ è che non va???-
-Come che c’ è che non va??? Guarda come sei vestita!!!- il suo tono era di rimprovero e scandalizzato allo stesso tempo…
Non ci fu verso di controbattere così la lasciai fare…
Vi piaceeeeeeeeee???
~Yume•
*Angie*