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| Sonia's POV Su, tesoro, ancora qualche passo. Ancora uno, ancora ancora ancora... Spostai l'arco dalla mano sinistra a quella destra, i piedi leggermente divaricati, spalle perpendicolari al terreno; incoccai la freccia, tirai la corda fino ad avere l'impennaggio sotto il naso, che poggiava sulla corda color avorio. Lasciai andare il filo, e la freccia finì con precisione quasi sovrannaturale nella gola della mia preda. Sorrisi, uscendo dal mio nascondiglio (un banale cespuglio); scavalcai il cadavere del soldato e mi incamminai lungo la strada sterrata che serpeggiava nel bosco (un bosco giovane, con alberi alti e sottili, sprazzi di luce gialla tra il fogliame verde chiaro e un tappeto morbido d'erba e muschio). Secondo le informazioni ricevute, seguendo il percorso tracciato, avrei raggiunto prima una cascata, quindi una radura... Dopo qualche ora di cammino me la ritrovai davanti, e mi tuffai, senza paura. Finii in un'acqua pulita, quasi potabile, e riemersi su un letto di ghiaia. Inavvertitamente pestai un bicchiere di cristallo già infranto, ma la mia attenzione fu subito catturata dalla luce che passava tra gli alberi.
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